Ella lo aspettava ancora. Il suo corpo, vinto dalla tensione e dalla
rabbia, assunse una pietosa postura, quasi fetale sul quel divano,
testimone di ben altre posizioni. Al cellulare egli non rispondeva e lo
studio, a quell'ora, era sicuramente deserto. "Non c'è che dire,
proprio una magnifica serata di San Valentino ..." - pensò e le lacrime
iniziarono a rovinarle il trucco e il sogno di una vita insieme -
"Sicuramente è in qualche bar con quella smorfiosa della sua collega".
"Ok, ho deciso, vado a svestirmi … ora con me ha veramente chiuso!" Si
alzò e mollemente, fasciata nel tubino nero che esaltava le sue forme
sinuose, si avviò verso la camera da letto. Sfilò gli stivali alla
coscia, levò con fare volutamente sensuale, ancora condizionata da
recenti incontri amorosi, il suo abitino e si lasciò cadere sul letto.
Si osservò bene allo specchio: l'immagine riflessa di curve mozzafiato
mal si conciliava, in un certo senso, con un viso angelico troppe volte
arrendevole alle lusinghe maschili. Iniziò a struccarsi.
Nel
frattempo egli stava percorrendo il viale che lo avrebbe condotto da
lei. Trattenuto da un importante cliente in ufficio, per la fretta
aveva dimenticato il cellulare sulla scrivania. Era consapevole del
fatto che ella gli avrebbe tenuto il broncio per un po', logico dopo
quasi dieci chiamate senza risposta. Ma il colloquio con quel cliente
necessitava della massima attenzione. Poco male, il suo cuore gioiva al
pensiero che quella sera le avrebbe chiesto di diventare sua moglie
donandole, come impegno del suo amore, un magnifico solitario di
diamante. Parcheggiò a un centinaio di metri dall'appartamento dove,
nottetempo, avrebbe unito, non solo il suo corpo, ma anche il suo cuore
e la sua mente a quelli della sua amata. Scese.
La sua collega,
anch'ella eccitata, stava guidando, a velocità abbastanza sostenuta, un
fiammeggiante coupé lungo lo stesso viale, pronta a rituffarsi nella
mischia degli appuntamenti al buio. Corpetto e minigonna in pelle,
calze a rete, senza dubbio avrebbe passato un San Valentino all'insegna
della trasgressione. Un ultimo sguardo al trucco nello specchietto
retrovisore.
Lo schianto fu terribile.
Egli morì mentre la sua amata continuava a struccarsi.
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