Nel
frattempo egli stava percorrendo il viale che lo avrebbe condotto da
lei. Trattenuto da un importante cliente in ufficio, per la fretta
aveva dimenticato il cellulare sulla scrivania. Era consapevole del
fatto che ella gli avrebbe tenuto il broncio per un po', logico dopo
quasi dieci chiamate senza risposta. Ma il colloquio con quel cliente
necessitava della massima attenzione. Poco male, il suo cuore gioiva al
pensiero che quella sera le avrebbe chiesto di diventare sua moglie
donandole, come impegno del suo amore, un magnifico solitario di
diamante. Parcheggiò a un centinaio di metri dall'appartamento dove,
nottetempo, avrebbe unito, non solo il suo corpo, ma anche il suo cuore
e la sua mente a quelli della sua amata. Scese.
La sua collega,
anch'ella eccitata, stava guidando, a velocità abbastanza sostenuta, un
fiammeggiante coupé lungo lo stesso viale, pronta a rituffarsi nella
mischia degli appuntamenti al buio. Corpetto e minigonna in pelle,
calze a rete, senza dubbio avrebbe passato un San Valentino all'insegna
della trasgressione. Un ultimo sguardo al trucco nello specchietto
retrovisore.
Lo schianto fu terribile.
Egli morì mentre la sua amata continuava a struccarsi.
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