sabato 28 aprile 2012

PENSIERI SABBATICI

G-spot by GPS
Ho letto di una tecnica di chirurgia plastica denominata G-shot, che consiste nell'ampliamento del G-spot (punto G) della donna.
Come ci solleciteranno le donne in futuro? Forse sussurrandoci dolcemente "Tesoro, perché non vieni a inciampare nel mio punto G?"

Dobbiamo interpellare Giacobbo e gli Angela, padre e figlio, per sapere l'esatta ubicazione del punto G o basta un rabdomante? E, invece dell'intervento plastico, un minuscolo cartello indicatore non sarebbe più che sufficiente? Diamine, mica siam qui a sorvolare il triangolo delle Bermude!

E' spassoso notare come noi uomini, sui social network, siamo molto spesso ridicoli (in verità non solo sui social network). Mi capita di leggere gli apprezzamenti, anche volgari ma il più delle volte melensi, che alcuni di noi rivolgono alle foto delle signore/ine, allineate in bella mostra nei vari album fotografici, sapientemente creati nei vari profili. Tralasciando i falsi profili, decorati con vere foto di Cosmopolitan e Vogue, e prendendo in considerazione solo i melliflui apprezzamenti fatti su quelli veri, mi diverte il pensiero che la maggioranza di noi maschietti continuerebbe tranquillamente a smanettare con il proprio ipod/ipad e non muoverebbe un dito dell'altra mano, perché impegnato a rovistare un po' di narici, se, in treno, avesse di fronte una delle citate signore/ine alle prese con il trolley da riporre nel vano bagagli.

Aristotele, nel 350 a. C. (350 b. C. per gli anglofoni) coniò la prima definizione di vegetale:
"Animale abbarbicato al terreno".
Nel 2012 d. C. (2012 a. C. per gli anglofoni), parafrasando il grande filosofo, mi sento di dare questa definizione di politico:
"Animale abbarbicato al seggio".

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