lunedì 7 maggio 2012

FROM GENESIS TO REVELATION

From Genesis to Revelation
Ludovicuccio Feuerbach (lo si ricorda sempre insieme a Giorgetto Hegel e Carletto Marx, perché giocavano a rimpiattino ai giardinetti pubblici) definì l'alienazione come l'atto con cui l'uomo si crea una divinità perfetta e le si sottomette, risolvendo così illusoriamente i conflitti e i limiti della propria condizione immanente e limitata. 
Proseguendo nella nostra indagine gnoseologica, veniamo a sapere che questa divinità creò il cosmo, percepito dai sensi ed elaborato, a livello razionale e speculativo, dall'intelletto delle sue due ultime creazioni, l'uomo e la donna. Tutto questo lo fece in sei giorni e il settimo volle concedersi un meritato riposo. Quindi prese le sue mazze e si diresse al campo di golf. Ma, prima di scendere sul green, affidò ad Adamo il compito di assegnare i nomi a tutti gli elementi del mondo conoscibile (Genesi 1, 26, 28; 2, 19). 
L'impegno assunto sembrava andare per il meglio. Adamo confezionò nomi poetici per le stelle, mitologici per i pianeti del sistema solare e a cazzo per i vari drink a base di Martini e per le pizze al piatto. Stava per concludere questo immane lavoro quando, nascosta dietro un cespuglio di rose rosse dell'Eden (le stesse cantate da Massimo Ranieri), sorprese Eva nell'atto di defecare, perché a quei tempi il gabinetto non era stato ancora inventato dalla progenie dei nostri protagonisti.
Egli, purtroppo, arrossiva sempre e, peggio ancora, iniziava a balbettare alla vista di una donna nuda. Il poveretto, se non fosse stato di una tale adamitica imbranataggine, avrebbe voluto manifestare tutta la sua ammirazione e il suo amore sussurrandole dolcemente “Caspiterina, sei stupenda accoccolata così!”, ma, al cospetto di Eva, gli uscì solo un balbuziente: "Ca... cca".
Da quel giorno agli escrementi degli animali venne assegnato il nome "cacca".

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