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From Genesis to Revelation |
Ludovicuccio Feuerbach (lo si ricorda sempre insieme a Giorgetto Hegel e Carletto Marx, perché giocavano a rimpiattino ai giardinetti pubblici)
definì l'alienazione come l'atto con cui l'uomo si crea una divinità
perfetta e le si sottomette, risolvendo così illusoriamente i conflitti
e i limiti della propria condizione immanente e limitata.
Proseguendo
nella nostra indagine gnoseologica, veniamo a sapere che questa
divinità creò il cosmo, percepito dai sensi ed elaborato, a livello
razionale e speculativo, dall'intelletto delle sue due ultime
creazioni, l'uomo e la donna. Tutto questo lo fece in sei giorni e il
settimo volle concedersi un meritato riposo. Quindi prese le sue mazze
e si diresse al campo di golf. Ma, prima di scendere sul green, affidò
ad Adamo il compito di assegnare i nomi a tutti gli elementi del mondo
conoscibile (Genesi 1, 26, 28; 2, 19).
L'impegno assunto sembrava andare per il
meglio. Adamo confezionò nomi poetici per le stelle, mitologici per i
pianeti del sistema solare e a cazzo per i vari drink a base di Martini
e per le pizze al piatto. Stava per concludere questo immane lavoro
quando, nascosta dietro un cespuglio di rose rosse dell'Eden (le stesse cantate
da Massimo Ranieri), sorprese Eva nell'atto di defecare, perché a quei
tempi il gabinetto non era stato ancora inventato dalla progenie dei
nostri protagonisti.
Egli, purtroppo, arrossiva sempre e, peggio
ancora, iniziava a balbettare alla vista di una donna nuda. Il poveretto, se non fosse stato di una tale adamitica
imbranataggine, avrebbe voluto manifestare tutta la sua ammirazione e il suo
amore sussurrandole dolcemente “Caspiterina, sei stupenda accoccolata così!”,
ma, al cospetto di Eva, gli uscì solo un balbuziente: "Ca... cca".
Da quel giorno agli escrementi degli animali venne assegnato il
nome "cacca".
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