sabato 9 giugno 2012

L' ULTIMO/A BALAUSTRA - CLOSE TO THE EDGE


Ricordate l'ultimo Balaustra? Ebbene ho scovato il suo discepolo più devoto. Egli scrive:

"Più che quantitativamente, la luce dipende dalle possibilità qualitative e dall'intenzionalità. Ogni strumento può essere nocivo e dipende dall'intenzionalità più di quanto si creda. Sarebbe interessante studiare i campi di colore alle alte frequenze, perché l'occhio umano, quando comincia a vederci meno, a dispetto delle concezioni polemiche di alcuni puro-visibilisti, vede le frequenze cromatiche prima invisibili: è come se un equilibrio di saggezza psicologica ci facesse trovare la strada verso una comprensione della meraviglia. Io lo comparerei ad una sorta di antigene: noi vediamo ciò che ci fa bene e ciò che ci aggredisce; cogliamo certe frequenze impattanti come delle onde, subiamo le interferenze più cerebro-muscolari (i pugni dello sguardo di chi ci fissa), ma anche l'affettività dei santi. Ci sono cose che la scienza dovrà cominciare a riconoscere entro un alveolo, una parabolica più grande dell'enunciazione, il diritto umano nella sua forma più grande di porta, di accesso verso la comunità di esperienze. Secondo me è una forza, è una tensione che mostra come il fascio, quello che Hume chiamava mazzo di aspetti tensivi, quasi analogicamente a Occam, concretizzi il taglio che vi diamo, qualcosa che dipende dall'esperienza e dal senso di umanità, qualcosa che ci dice cosa facciamo e il modo di proteggere le nostre ambizioni. Ci sono persone che sanno benissimo come bombardare con lo sguardo, altre che lo vedono come una parte di sé fondante: l'anima si coglie proprio dal modo in cui esercitiamo la nostra presenza."

Cosa dire: ci sono persone che sanno benissimo come bombardare con altre parti del corpo. Gli esempi sono pregnanti, sonori, ma non visibili, almeno in condizioni standard di temperatura e pressione esterne. Occamista o onanista verbale? Chi può dirlo; è bene ricordare però che tra Occam e Onan non metter la man né spingersi in pindarici parallelismi: Lorena Bobbitt docuit.

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